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i lavori più richiesti nel 2022

I lavori più richiesti nel 2022

Per le aziende sapere quali sono i lavori più richiesti è molto importante. In un’ottica di strategia e di sviluppo futuro è bene comprendere quali sono le professioni più ricercate e quelle emergente che potranno fare davvero la differenza per il proprio business.

Per questo ogni anno le aziende di selezione del personale e i siti di annunci di ricerca lavoro propongono studi e ricerche che permettono di fare il punto su quella che è la situazione dei lavori più richiesti in Italia.

In questo articolo proponiamo una serie di riflessioni su quello che è lo status della ricerca personale prevista nel nostro paese per il 2022. L’intento non è tanto quello di sottoporre ai nostri lettori, clienti e non di Softer Group,  una riflessione sociale sullo status dell’occupazione in Italia, ma di fare luce su quelle che sono le opportunità professionali in atto oggi.

Sapere quali sono i lavori più richiesti nel 2022 può aiutare infatti le imprese a capire se la strada intrapresa è quella corretta e se il settore di mercato di appartenenza si sta muovendo allo stesso modo, in un’unica direzione. Questo è di grande aiuto per fare il punto sulla propria azienda e attività.

I lavori più richiesti: come si stanno muovendo le aziende

Se leggiamo i report dell’occupazione in Italia emerge l’immagine  di un paese in difficoltà, dove il lavoro, soprattutto per i giovani, scarseggia. Non si può negare la realtà dei fatti ma è bene specificare anche che spesso le aziende nelle ricerca di nuove risorse da assumere, spesso non trovano candidati adatti.

Diamo un occhio a cosa ci dicono le ricerche. Nel 2021 le imprese hanno cercato candidati senza trovarli in un terzo dei casi. Il Bollettino annuale 2021 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, fotografa bene il fenomeno del mismatch lavorativo italiano. Ovvero quando le aziende, nonostante l’intenzione, non trovano chi assumere. Un dato preoccupante soprattutto se si pensa che l’anno scorso 6 imprese su 10 dell’industria e dei servizi hanno programmato assunzioni (a fronte del 58,8% del 2019). C’è quindi un forte disallineamento tra ciò che cercano le imprese e la disponibilità di persone qualificate da assumere.

Insomma domanda e offerta del mercato del lavoro non coincidono.

Perché?

Perchè per far correre le aziende alla velocità della ripresa serviva più forza lavoro. La criticità nel trovarla, nel dettaglio, ha riguardato però il 32,2% delle assunzioni previste. Un incremento di quasi 6 punti percentuali rispetto al 2019 causato dalla mancanza di candidati nel 16,2% dei casi (+3,6 punti percentuali), o dalla preparazione non adeguata (12,8% delle difficoltà, +1,7 punti percentuali).

Quali sono i lavori più richiesti?

Esistono delle figure professionali che sono più richieste dalle aziende rispetto alle altre. Ogni anno viene fatto il punto sulla ricerca e proposta una classifica che può anche cambiare a seconda dei trend e delle esigenze di mercato. La società di ricerca, selezione e formazione del personale Ranstad ha analizzato gli annunci pubblicati dalle aziende ad inizio anno, individuando quelle che sono attualmente le posizioni più ricercate in Italia.

Attenzione però a non cadere in un errore di valutazione. Quando si parla di quali sono i lavori più richiesti non è necessario pensare per forza a figure professionali con qualifiche scolastiche (quali lauree, master, dottorati di ricerca) di alto livello. Vediamoli insieme:

Tra i primi 10 lavori più richiesti, per i quali appunto era ed è possibile candidarsi con un diploma (o un titolo professionale affine), ci sono:

  • Magazzinieri – data l’esplosione del settore della logistica
  • operai metalmeccanici/addetti al montaggio:   ossia coloro che operano per il corretto funzionamento delle attrezzature tecniche;
  • addetti ai call center, per la gestione della custode care e del servizio post vendita;
  • impiegati amministrativi, per cui in alcuni casi è richiesto solo il diploma;
  • operatori di macchine utensili: operai specializzati che coordinano e regolano i processi produttivi;
  • operatori socio sanitari: la sanità in questi ultimi due anni ha subito un picco di richieste di personale a doppia cifra;
  • elettricisti
  • sviluppatori Java (per cui spesso sono necessarie delle qualifiche professionali specifiche, non per forza coincidenti con un titolo universitario)
  • saldatori
  • operatori alimentari, addetti cioè al confezionamento e al reparto produzione.

I lavori del futuro: cosa accadrà entro il 2025

Quando parliamo dei lavori più richiesti nei prossimi anni non possiamo farlo senza la parola chiave per eccellenza, quella che sta guidando il processo di trasformazione delle aziende e della gestione delle risorse umane, e cioè digitalizzazione.

La pandemia ha sicuramente accelerato questo processo, soprattutto nel nostro paese, da sempre purtroppo fanalino di coda nelle classifiche dei paesi che hanno avviato il processo di digitalizzazione nelle imprese e nella vita quotidiana. Basti solo pensare a come è cambiata la vita di dipendenti e aziende in pochissimo tempo con lo smartworking e il lavoro da remoto.

Secondo un report pubblicato dal World Economy Forum (il Future of Jobs Report 2020), l’adozione della tecnologia da parte delle aziende trasformerà compiti, posti di lavoro e competenze entro il 2025. Il 43% delle aziende intervistate, per esempio, hanno dichiarato che saranno costrette a ridurre la propria forza lavoro a causa dell’integrazione tecnologica, mentre il 41% prevede di espandere il proprio utilizzo di appaltatori per lavori specializzati e il 34% ha in programma di assumere più gente grazie all’integrazione tecnologica (rivolgendosi ovviamente a figure specializzate nel settore).

Dai dati emersi, entro il 2025, il tempo dedicato alle attività attuali al lavoro da parte di esseri umani e macchine sarà uguale. Tendenzialmente, quindi, per ogni persona che perde il lavoro ne sarà assunta una più specializzata. Infatti, sulla base dei nuovi trend emersi, si stima che entro il 2025, ben 85 milioni di lavoratori potrebbero essere spostati da un compartimento all’altro (passando a nuovi processi produttivi che prevedono la gestione di macchine e tecnologie avanzate), mentre potrebbero emergere 97 milioni di nuovi ruoli più centrati alla nuova divisione del lavoro tra umani, macchine e algoritmi.

Come possono organizzarsi le aziende

Rispondere e affrontare questi cambiamenti in maniera propositiva implica uno sforzo notevole per le aziende le quali dovranno necessariamente rivedere la propria strategia di crescita di presidio del mercato. Abbiamo detto che la digitalizzazione è un passaggio molto importante che passa necessariamente anche dagli strumenti che vengono utilizzati per la gestione delle risorse umane.

Softer Group, azienda specializzata in software per la rilevazione presenze a Milano, sviluppa e propone soluzioni che aiutano le aziende a digitalizzare tutte le quelle attività che ruotano attorno all’organizzazione del personale in azienda: dalla timbratura dei cartellini (in presenza o da remoto) alla convalida green pass automatico, dalla gestione dei turni alla elaborazione delle buste paga.

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