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premio produzione

Premio produzione, tutto quello che c’è da sapere

Tra i vari argomenti legati alla busta paga, non può passare inosservato quello del premio produzione. Sappiamo bene che il premio di produzione è uno strumento motivazionale a favore dei lavoratori e dell’azienda e che garantisce un reciproco vantaggio.

Ma oltre agli aspetti puramente “umani” ad esso legati esistono una serie di aspetti tecnico-fiscali che è opportuno conoscere.

In questo articolo andremo alla scoperta delle principali nozioni che vi permetteranno di capire come coordinare i premi produzione nella gestione delle risorse umane della vostra azienda e soprattutto le soluzioni che Softer mette a disposizione dei suoi clienti affinchè essi vengano correttamente riportati e gestiti all’interno della busta paga.

Premio produzione: significato

Che cos’è precisamente il premio produzione? In che cosa consiste?

Il premio produzione non è altro che una integrazione economica della retribuzione base di un dipendente e deve far riferimento a incrementi di redditività, qualità, efficienza e innovazione, misurabili e verificabili sulla base di specifici criteri.

In genere viene corrisposto con lo scopo di premiare e di conseguenza motivare la propria forza lavoro a seguito del raggiungimento di un determinato risultato, sia a livello di performance individuale che collettiva – aziendale.

La nascita del premio produzione nella storia del lavoro subordinato risale all’incirca agli anni Sessanta e in breve tempo sono divenuti oggetto della contrattazione aziendale, trasformandosi in compensi fissi in busta paga erogati in genere una volta l’anno. Ciò non toglie che l’azienda può organizzare in maniera del tutto autonoma e personalizzata la loro erogazione in accordo con i dipendenti.

La negoziazione sindacale interna alle singole aziende li ha da subito assunti come oggetto principale di discussione e negoziazione, riuscendo così ad ottenerne una determinazione uguale e fissa per tutti i lavoratori, nonché un adeguamento periodico praticamente simile a quello effettuato negli aumenti degli stipendi negoziati a livello nazionale.

Premio di produzione e benefit: qual è la differenza?

Il premio di produzione può essere erogato ai dipendenti anche sotto forma di benefit. Il dipendente non avrà quindi una variazione in busta paga ma una serie di vantaggi offerti dall’azienda di cui potrà usufruire al di fuori del luogo di lavoro.

Il benefit è una tipologia di incentivo che fa spesso parte di uno specifico programma di welfare aziendale volto all’incremento e mantenimento del benessere dei lavoratori sul posto di lavoro.

La formula “dipendente contento e soddisfatto” uguale “produttività e raggiungimento di risultati positivi in azienda” è ormai nota da tempo e le aziende più strutturate si sono organizzate in modo da avviare dei veri e propri programmi di welfare strutturati.

In particolare all’interno di questi progetti trovano spazio i benefit che si traducono nello specifico in pacchetti di assistenza medico – sanitaria per il lavoratore e la famiglia, oppure in buoni spesa o bonus per l’iscrizione ad attività sportive.

Insomma le formule sono molteplici e tutte hanno il medesimo scopo: far sentire i collaboratori parte di un’azienda che ha a cuore il loro benessere.

Da un punto di vista legislativo il benefit, quale premio produzione alternativo, viene regolamentato dalla Legge di Stabilità 2016 e 2017. In particolare è previsto che i premi di produttività possano essere convertiti in servizi di welfare aziendale laddove tale opzione sia espressamente prevista dal contratto. L’art. 51 del TUIR ai commi 2, 3 e 4 individua i beni e servizi che rientrano nelle specifiche condizioni.

La tassazione del premio produzione

Eccoci arrivati a quella che è la nota dolente del sistema di incentivazione e premio produzione. La tassazione. Saremo sinceri però, il sistema fiscale italiano cerca di andare in contro su questo tema ad aziende e lavoratori. Vediamo come.

Il premio produzione ricevuto in busta paga teoricamente non va ad aggiungersi al reddito totale del dipendente e, proprio per questo, viene applicata una tassazione agevolata pari al 10%.

D’altra parte questo è possibile solo se il premio produzione non eccede i 3.000 € lordi l’anno e il reddito complessivo non supera la quota di 80.000 €.

Per l’azienda invece, i costi legati ai premi di produzione sono legati ai contributi previdenziali ed oneri di altro tipo, ma sono deducibile ai fini IRES.

Per usufruire di queste agevolazioni, vi deve essere un accordo territoriale o di 2⁰ livello con le parti sindacali che preveda espressamente la possibilità di usufruirne per la totalità dei lavoratori.

Un discorso a parte va fatto per il premio produzione convertito in benefit o welfare premiale. In questo caso le disposizioni sono diverse e come vedremo tra poco è senz’altro la formula più vantaggiosa per entrambe le parti.

Infatti il benefit puro è completamente esente dalla tassazione, senza nessun limite. L’unico elemento richiesto è un accordo aziendale interno.

Non male vero?

Premio produzione: Softer a servizio delle aziende

Poiché molte aziende scelgono di erogare il premio produzione direttamente in busta paga è molto importante che l’ufficio risorse umane o lo studio professionale a cui è esternalizzato il servizio siano supportati da un software buste paga, come SofterPay che possa calcolare automaticamente anche questo aspetto.

Le soluzioni offerte da Softer, da anni partner delle imprese di qualunque dimensione e operanti nei più svariati settori, sapranno sicuramente facilitare il lavoro degli addetti all’elaborazione delle buste paga, calcolando in maniera automatica i valori reddituali che la compongono, tra cui anche il premio produzione.

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