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Stili di leadership, quale adottare in azienda

Il tema della leadership e degli stili di leadership adottati in azienda ha sempre suscitato molto interesse. I teorici della materia, studiosi, psicologi del lavoro e sociologi si sono profusi nell’elaborare stili di leadership e modelli per studiare le dinamiche che si instaurano sul posto di lavoro.

Dall’altra parte manager e dirigenti hanno sempre voluto capire quale tra gli stili di leadership proposti fosse il più adatto alla propria personalità  e allo stesso tempo efficace con il team di lavoro per ottenere i migliori risultati in azienda.

Cerchiamo di capire in questo articolo quali sono gli stili di leadership più conosciuti e quali di questi possono essere utili per la propria realtà aziendale.

Leadership: diamo una definizione

Partiamo prima di tutto nel dare la definizione di leadership. Solo capendo infatti cosa significa il termine leadership è possibile comprendere al meglio le sue diverse tipologie e quali tra queste scegliere per essere un leader coi fiocchi.

Leadership deriva dall’inglese to lead, che significa guidare, condurre, dirigere. La leadership è l’arte di motivare un gruppo di persone ad agire alla ricerca di un obiettivo comune.

Gli stili di leadership descrivono pertanto il modello di comportamento dei superiori nei confronti dei dipendenti che occupano posizioni professionali inferiori.

Attenzione a non confondere però due concetti differenti. È bene sapere infatti che esiste la differenza tra leadership e leader: quest’ultimo infatti è colui che detiene una posizione di potere grazie alle sue caratteristiche e qualità.

Diversi stili di leadership

Adesso che abbiamo capito cosa vuol dire leadership, passiamo in rassegna 6 stili di leadership che è bene conoscere per le opportune riflessioni strategiche che dovranno essere fatte in azienda.

Autocratico o autoritario

In questo tipo di leadership le decisioni importanti sono di esclusiva responsabilità del manager. I dipendenti non ne sono coinvolti e devono agire di conseguenza sulla base delle indicazioni ricevute. Se da una parte lo stile di leadership autoritario è utile per prendere rapidamente le decisioni, deresponsabilizzando in tutto e per tutto i dipendenti, dall’altro alto oggi tra i stili di leadership è il più obsoleto poiché lascia poco spazio alle nuove idee e alla valorizzazione delle risorse.

Patriarcale

Lo stile di leadership patriarcale è molto simile a quello autocratico in termini di processo decisionale. Tuttavia, il patriarcato dell’azienda si considera come una figura paterna che prova un senso di  responsabilità nei confronti dei propri dipendenti. I patriarchi prendono anche decisioni nell’interesse dei loro dipendenti. I manager sono spesso più anziani e più esperti dei loro dipendenti. Anche in questo caso però c’è poco spazio all’innovazione.

Burocratico

Fra gli stili di leadership troviamo quello burocratico che prevede regole e procedure ben definite. I processi di lavoro vengono quindi decisi a monte, secondo guidelines ben precise a cui attenersi e che lasciano poco spazio alla libertà decisionale del manager. Questo se da una parte riduce il marine di errore dall’altra, come nei due casi precedenti, lascia poco spazio alla libertà decisionale  e può creare frustrazione nei collaboratori.

Cooperativa – democratica

In questo caso manager e dipendenti lavorano in team. Ciò significa che i collaboratori che fanno capo al manager partecipano al processo decisionale. Le idee e le critiche vengono espresse e condivise e i manager hanno la responsabilità di delegare i vari compiti ma anche di motivare i sottoposti. La responsabilità personale e il lavoro autosufficiente sono i benvenuti e vengono premiati ma bisogna stare attenti che questo non scateni la competitività tra i colleghi.

Laissez-faire

Ultimo fra gli stili di leadership troviamo il laissez-faire, dove i dipendenti hanno un raggio d’azione molto ampio. Ai dipendenti sarà consentito di prendere decisioni in team senza la necessaria approvazione del superiore. Anche la distribuzione dei compiti è nelle mani dei dipendenti. I supervisori intervengono solo in caso di problemi gravi. Questo da una parte può essere molto gratificante per i collaboratori ma può portare il manager che ha in mano la leadership a perdere il controllo della situazione.

Stili di leadership, come impattono sull’azienda

Lo stile di leadership adottato in azienda (o anche il mix degli stili di leadership) va ad impattare moltissimo su una serie di fattori e sono sicuramente sinonimo della cultura aziendale presente.

Sicuramente la tipologia di leadership impersonata dal manager ha effetti sul clima aziendale, e in particolare su quello del proprio team impattando positivamente o negativamente sull’umore del team, con ulteriori effetti non solo sull’umore ma anche sui risultati.

Va da sé infatti che anche la produttività e i risultati raggiunti dal team subiranno delle conseguenze, incidendo così sulla totalità dei risultati aziendali.

Quando lo stile di leadership del manager riesce a impattare positivamente  sui collaboratori essi si sentiranno motivati  e proattivi nel raggiungimento degli obiettivi.  Inoltre il manager che impersona un buon stile di leadership è in grado di intercettare eventuali disagi e affrontarli in maniera costruttiva con il proprio team, il quale a sua volta si sentirà compreso e preso in considerazione, rafforzando ulteriormente il legame e l’attaccamento all’azienda.

Non da ultimo è importante sapere che la leadership vincente è quella che punta a  formare i manager virtuosi del futuro.

Stili di leadership: quale scegliere?

È ovvio che individuare lo stile di leadership migliore per la propria realtà lavorativa non è così semplice. Molto dipende non solo dal contesto aziendale attuale ma anche dalla storia e dalla cultura dell’impresa, le quali affondano le radici molto a fondo. Possiamo parlare quindi di un mix di stili di leadership che dovrà essere adottato un po’ sulla base delle esperienze pregresse del manager e un po’ sulla base del quadro aziendale specifico con cui si sta confrontando. Serve quindi pazienza e competenza.

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