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green pass per lavorare

Green pass per lavorare: le risposte alle domande più comuni

Dal 15 di ottobre è diventato obbligatorio possedere il green pass per lavorare. Una scelta che il Governo ha necessariamente dovuto applicare per cercare di contenere i contagi da Coronavirus e permettere alle attività, alle aziende e alle scuole di rimanere aperti.

La disposizione ha però di fatto imposto alle aziende e a i datori di lavoro nuove procedure per la gestione presenze dipendenti in qualunque settore: ogni mattina infatti i lavoratori, a campione o tutti, devono mostrare il green pass per accedere al luogo di lavoro. Per poterlo fare in maniera sistematica, ottimizzando contemporaneamente il tempo di tutti gli attori coinvolti, le aziende si sono organizzate con app e lettori di green pass ad hoc che permettono di automatizzare la procedura.

Con la recente introduzione del Super Green Pass, le varie proroghe e le leggi varate è possibile che le idee non siano così chiare. Il datore di lavoro e il team delle risorse umane devono essere pronti sul tema per poter gestire ogni tipo di situazione ma soprattutto fornire le risposte più corrette ai lavoratori.

Ecco perché abbiamo riassunto in maniera molto semplice ma immediata le risposte alle domande più comuni che riguardano il possesso del green pass per lavorare.

Green pass e Super Grass, che differenza c’è?

Il Super Green pass è stato introdotto il 6 dicembre dal Governo quale misura extra per rallentare la corsa del virus, che oggi si sta presentando anche sotto forma della variante sudafricana Omicron.

Con questa nuova disposizione è data la possibilità di accedere ai luoghi di intrattenimento come bar, ristoranti, cinema, teatri ed eventi solo e soltanto a chi ha effettuato la vaccinazione con doppia dose oppure è guarito dal Coronavirus nell’arco degli ultimi 6 mesi.

Pertanto se il Green Pass base indica la Certificazione verde COVID19 attestante l’avvenuta vaccinazione anti-Sars-Cov-2, la guarigione dall’infezione Covid-19 o l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare, il Super Green Pass o Green Pass indica invece la Certificazione verde COVID-19 attestante l’avvenuta vaccinazione anti-Sars-Cov-2 o la guarigione dall’infezione Covid-19. Il green pass rafforzato non include, quindi, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare.

È richiesto il Super Green pass per lavorare?

No, il Super Green pass per lavorare non è al momento richiesto: sia che si tratti di un impiego in ufficio, in un negozio o in un ristorante, il Super Green Pass non è necessario ma basta essere in possesso di un tampone con risultato negativo oppure della solita vaccinazione.

Green Pass e lavoro agile

Una questione che tocca molto da vicino la gestione del personale da parte delle Risorse umane riguarda proprio il Green pass per lavorare in forma “ibrida”, cioè in parte da remoto e in parte in presenza, meglio noto come lavoro agile.

Il lavoratore che non è in possesso del Green Pass non può richiedere il lavoro agile.

Nel momento in cui però il lavoro agile è già stato formalizzato con l’azienda prima dell’introduzione dell’obbligo del Green Pass per lavorare, la persona dovrà esserne provvista per i giorni di lavoro in presenza. In caso contrario verrà considerato assente ingiustificato e non percepirà la retribuzione. Questa disposizione da un punto di vista legislativo è assolutamente allineata ai principi generali in materia contrattuale (articolo 1464 del Codice civile).

Anche i lavoratori che usufruiscono del lavoro da remoto senza dei giorni fissi di presenza non sono del tutto esenti. Il datore di lavoro infatti può convocare in qualunque momento il collaboratore il quale pertanto dovrà obbligatoriamente recarsi sul posto di lavoro con Green Pass per lavorare valido.

Il Green pass per lavorare è un obbligo di legge?

Sì. Il decreto legge di ottobre che ha introdotto l’obbligo del Green Pass per lavorare è stato convertito in legge (n.165) il 19 novembre 2021. Questo ulteriore passaggio legislativo ha permesso di introdurre alcune varianti rispetto alle disposizioni precedenti.

Tra le più interessanti riguarda la scadenza del Green Pass mentre si è al lavoro: se il certificato verde è stato controllato alla mattina, se la scadenza avviene proprio durante le ore di lavoro in presenza il collaboratore non deve tornare a casa e soprattutto non è soggetto a sanzione.

Un’altra interessante modifica riguarda la consegna del green pass per lavorare al datore di lavoro.

Con la conversione in legge del Dl 127/2021 (su cui è stata votata la fiducia alla Camera, dopo il via libera del Senato) è stata data la possibilità di non effettuare i controlli nei confronti dei dipendenti che consegneranno copia del certificato verde al datore di lavoro.

In precedenza infatti il lavoratore non era obbligato a fornirlo e soprattutto a rivelarne i dettagli dell’origine (vaccinazione o tampone). La verifica del Green Pass per lavorare era la condizione minima necessaria e l’azienda poteva scegliere se controllarlo a tutti i dipendenti ogni giorno oppure se effettuare verifiche a campione. Ora i dipendenti che scelgono di consegnare il Green Pass saranno esentati da ogni controllo, dato che il datore di lavoro o le risorse umane sono a conoscenza del suo status.

Appare chiaro come questa novità semplifichi non di poco il processo di verifica del Green Pass per lavorare, anche se non tutti i lavoratori sono disposti a farlo.

Controllare il Green Pass per lavorare

Il controllo del Green Pass dei propri collaboratori ha imposto alle aziende, come dicevamo all’inizio, una serie di procedure extra da espletare quotidianamente. La verifica del Green Pass manuale effettuata dal datore di lavoro o da un suo delegato può essere una soluzione, ma diventa assai onerosa in termini di tempo. Il Green Pass per lavorare è d’altra parte un obbligo di legge e il suo controllo è ormai essenziale per la tutela della propria salute e dei propri colleghi.

Per alleggerire il compito ecco che scende in campo il know how di Softer: tra le soluzioni software per la gestione delle risorse umane l’ultima novità di casa riguarda proprio l’upgrade della macchinetta timbra cartellino che permette di controllare il green pass in maniera del tutto automatica.

È stato elaborato un lettore ottico USB che andrà  aggiunto appunto ai terminali di rilevazione presenze,  modelli Marker 2 e Marker X i quali, al passaggio del badge aziendale, richiederanno successivamente anche la lettura del Green Pass.

In questo momento storico in cui a tutti è richiesto un sforzo maggiore per poter riprendere in mano la propria vita, lavorativa e non, ecco che Softer ha individuato la soluzione migliore per agevolare almeno una parte della giornata, forse quella più importante.

Per sapere come gestire il controllo del Green Pass per lavorare contattaci qui.

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