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capire la busta paga

Capire la busta paga: guida pratica

Cercare di capire la busta paga è sempre stato un rebus che in molti cercano di risolvere. Se a fine mese quel foglio pieno di numeri, detrazioni, celle grigie e riferimenti poco chiari vi mandano in confusione, sappiate che non siete i soli.

Anche gli addetti alle risorse umane più esperti possono effettivamente cadere in errori di lettura e non comprendere alcune voci del cedolino.

Come capire la busta paga: una missione impossibile

Come fare quindi? La soluzione è semplice. Per poter imparare a capire cosa vogliono dire le varie voci basta pendersi un momento di calma e cercare studiare una voce alla volta, comprendendo i meccanismi che generano i diversi valori. Ovviamente ci saranno alcune parti della busta paga che ci interesseranno maggiormente rispetto ad altri. Per esempio è fondamentale saper distinguere tra la retribuzione lorda e la retribuzione netta. Oppure come viene calcolato l’Irpef. Per non parlare della comprensione del meccanismo di maturazione delle ferie, dei permessi e dei ROL.

Quindi calma e sangue freddo. Il primo consiglio che ci sentiamo di darvi è questo: se volete davvero capire la busta paga dovrete affrontare una voce alla volta, studiando le diverse sezioni che la compongono e cercando di comprendere il meccanismo che si cela dietro ai numeri che compaiono.  Prendete appunti, realizzate degli schemi e vedrete che con il passare del tempo, un po’ di allenamento e un po’ di occhio esperto, riuscirete a leggere un cedolino senza problemi.

Capire la busta paga: guida alle voci principali.

Ma entriamo nel vivo del nostro argomento. Qui di seguito andremo ad elencarvi e spiegarvi le parti e le relative voci che costituiscono una busta paga che dovete assolutamente conoscere se lavorate nelle risorse umane. Non entreremo troppo nel tecnico illustrandovi i calcoli che danno origine ad ogni singolo numero, ma vi offriremo una panoramica degli elementi principali.

Per partire col piede giusto, crediamo che la cosa più semplice da fare per capire la busta paga sia suddividerla in tre macro sezioni:

  1. la prima parte è quella dedicata alle informazioni del dipendente;
  2. la seconda parte riguarda la retribuzione effettiva del dipendente;
  3. la terza e ultima parte riporta invece le trattenute fiscali(IRPEF), i contributi previdenziali e il trattamento di fine rapporto (TFR).

Le caratteristiche della prima parte della busta paga

In questa sezione troveremo informazioni relative:

  • al lavoratore: nome, cognome, Iban, codice fiscale, data di assunzione, anzianità, oltre che vari riferimenti contrattuali come l’inquadramento fiscale, la posizione INAIL e INPS;
  • all’azienda e al datore di lavoro;
  • le voci relative alla retribuzione spettante al lavoratore.

In particolare, rispetto a quest’ultimo punto, le voci che compongo di fatto la paga del  lavoratore sono:

  • la paga base, nota anche come minimo tabellare, che si calcola sulla base del contratto collettivo nazionale d’appartenenza, dell’inquadramento del collaboratore o comunque del suo livello.
  • la contingenza, cioè quell’elemento della retribuzione che ha il compito di adeguare la retribuzione alla variazione del costo della vita.
  • l’elemento distinto della retribuzione (meglio noto come D.R.), una somma fissa mensile uguale per tutti i lavoratori del settore privato pari a 10,33 euro per tredici mensilità.

Voci in busta paga: la seconda parte del documento

Sappiamo che lo stipendio percepito dal lavoratore, la cifra che corrisponde alla retribuzione effettiva, è frutta di una serie di elementi che corrispondono a delle precise voci della busta paga.

Queste voci determinano una cifra che corrisponde alle prestazioni del lavoratore nel mese di riferimento al lordo di trattenute e contributi, tutti elementi che per noi costituiscono la chiave per capire la busta paga. In particolare sono riportati:

  • ore ordinarie;
  • premi;
  • ore di straordinari;
  • indennità detta anche retribuzione indiretta, cioè i giorni di ferie goduti, i permessi, le festività, la malattia, l’infortunio, la maternità ecc.

Esistono poi altre voci occasionali che fanno riferimento a cifre erogate straordinariamente, come ad la tredicesima o quattordicesima mensilità, gli anticipi sul TFR e i premi di produttività.

Dati previdenziali, dati fiscali, Irpef e stipendio netto

Eccoci arrivati alla terza e ultima parte. In questa sezione analizzeremo gli elementi che ci permetteranno di capire la busta paga fino in fondo, compresa la cifra finale che interessa maggiormente al lavoratore: lo stipendio netto. Vediamoli uno a uno.

I dati previdenziali, composti dall’imponibile previdenziale e il totale contributi, si trovano nella colonna delle ritenute. I contributi previdenziali sono quelli che il datore di lavoro è tenuto a versare all’INPS e all’INAIL per garantire al dipendente la pensione di vecchiaia e di invalidità, i trattamenti economici in caso di malattia e di maternità, la Cassa Integrazione e mobilità, gli assegni familiari.
I contributi sono una parte a carico del lavoratore e vengono trattenuti in busta paga, una parte invece spettano all’azienda.

I dati fiscali comprendono l’imponibile fiscale e tutte le voci che riguardano l’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche) nonché l’imposta progressiva sul reddito delle persone fisiche e le trattenute che vengono applicate sulla retribuzione del lavoratore dipendente da parte del datore di lavoro.

In questa parte della busta paga vengono riportati anche i valori corrispondenti all’imposta lorda IRPEF, l’imposta netta IRPEF, le detrazioni d’imposta, totale trattenute IRPEF, addizionali IRPEF.

Viene indicato poi il TFR, cioè il trattamento di fine rapporto, una somma che matura di mese in mese,  soggetta ad una tassazione separata e che viene erogata quando il rapporto di lavoro termina, quindi in caso di licenziamento, di dimissioni, di scadenza del contratto.

Lo stipendio netto è il risultato di tutte le voci elencate fino ad ora e corrisponde alla cifra realmente percepita dal lavoratore.

Capire la busta paga è facile con le soluzioni Softer

Abbiamo visto quanto può essere complicato sapere leggere una busta paga e comprendere il significato  delle voci che la compongono. Interpretare correttamente questo importante documento e conoscerne i vari elementi è fondamentale per tutti coloro che lavorano nelle risorse umane ed è senza dubbio la base necessaria per saperla calcolare ed erogare senza errori.

Sappiamo bene però che erogare una busta paga affidandosi al calcolo manuale o ai file excel è praticamente impossibile, soprattutto se l’azienda si compone di tante persone. Ecco perché Softer è da sempre accanto alle aziende di piccole, medie e grandi soluzioni. Come? Sviluppando software di elaborazione paghe che in maniera del tutto automatica provvedano all’emissione dei cedolini a fine mese.

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